Maggiore produttività, un incremento della personalizzazione e maggiore capacità di analisi e di controllo dei rischi. Il mondo del private banking inizia a saggiare le potenzialità dell’AI generativa e a coglierne gli aspetti potenzialmente positivi, destinati nei prossimi 10 anni a trasformare radicalmente il modo in cui si svolge la professione del consulente finanziario. Questo cambiamento è destinato a rafforzare la relazione tra il cliente e il professionista e a permettere un servizio di maggiore qualità. Certo bisogna fare attenzione ai bias e ai temi etici che i modelli possono nascondere e quindi il segreto per adottare un modello tecnologico vincente è quello di andare per gradi. La relazione tra strumenti di intelligenza artificiale e professionisti del private banking è stata al centro della presentazione “Private Banking e AI: opportunità e sfide” dedicata al nono rapporto annuale dell’osservatorio Private Banking promosso da Liuc Business School e da Banca Generali, con il supporto di Anima SGR, Capital Group e Franklin Templeton.Un punto di partenza dell’analisi è comprendere come gli strumenti di intelligenza artificiale possano essere utilizzati a vantaggio dell’attività dei professionisti del private banking invece di essere visti come sostituti della relazione fiduciaria che esiste tra cliente e consulente.
La sfida nel futuro per le private banks sarà sempre più focalizzata sull’integrazione della tecnologia nei processi. Tre i fronti principali secondo il rapporto:
Efficienza (analisi predittiva, automazione ed efficienza operativa)
Innovazione (personalizzazione dei servizi, robo-advisory e consulenza ibrida)
Sicurezza (gestione del rischio).
Una delle difficoltà maggiori nell’interazione con questa nuova tecnologia, ha sottolineato Anna Gervasoni Rettore della LIUC – Università Cattaneo e Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio Private Banking, è la capacità di allenarla nella maniera più corretta in modo che possa catturare i dati utili per una consulenza mirata alle esigenze dello specifico cliente. E nel settore bancario non manca certo la risorsa più preziosa dell’IA: i dati per alimentare gli algoritmi necessari. Ma oltre ai vantaggi dell’intelligenza artificiale occorre anche prestare attenzione agli aspetti critici come la sicurezza, la proprietà dei dati e la tutela della privacy, temi centrali in questi processi.
Nel contesto bancario l’AI viene utilizzata in vari comparti, dal rilevamento delle frodi al miglioramento dell’efficienza operativa, dalla consulenza finanziaria automatizzata (robo-advisor) alla gestione del rischio. Il private banking, in particolare, beneficia di tali tecnologie per ottimizzare il processo decisionale e migliorare la personalizzazione dei servizi.
L’intelligenza artificiale, è emerso dal convegno, non è però una massa indistinta. Le banche devono quindi scegliere la tipologia di intelligenza artificiale che meglio